vabbè, presa dall'ispirazione del momento, ho iniziato a scrivere un pezzettino delle nostre storie...ma non voglio farlo da sola...sono sicura che verrebbe fuori qualcosa di bello se unissimo le nostre MENTI MALATE in questo progetto folle: ci vogliono le imprecazioni della bomba, la pigrizia di Airlingus, le chicche africane di Fra e quelle tajike (per la serie tutto il mondo è paese) della ste....potete commentare, continuare, rifare, apprezzare, disprezzare....fare quello che volete....dai vediamo che ne viene fuori, vi va?
Un bacio guerriere e DIAMOCI DENTRO!
INTRO
"Pronto....frafraaaaaaaaaaaa.....o porca paletta fra......"
chat:polda non ti sento....uff provo a richiamarti.
Paola, o meglio Polda, aveva aspettato quella conversazione praticamente da quando Francesca era partita. Non aveva saputo dirle niente, lei proprio lei, la giornalista in erba, la spara cazzate quella sera, appunto, era solo riuscita a sparare cazzate. Sull’orlo di una crisi di nervi, mentre le altre persone attorno a lei si lasciavano andare a fiumi di lacrime, aveva deciso di mantenere una certa facciata, di mostrarsi distaccata, mentre l’atmosfera era quella di una veglia funebre con tanto di rimmel sulle guance delle presenti (gli uomini sembravano mantenere una parvenza di serietà). Aveva deciso di cambiare strategia e di ridere a crepapelle, nonostante tutto quello che stava succedendo.
Francesca l’aveva conosciuta 4 anni prima, in un periodo per lei non molto felice: era appena diventata single, dopo 4 anni persi con un capellone (grazie a lei) vestito come un finto punkettone (sempre grazie a lei) che un bel giorno era fuggito con una bionda più grande di lui (anche questo, evidentemente grazie a lei) che le era costato 10 kg in meno in due mesi (motivo per ringraziarlo per tutta la vita!). Quando vide Fra per la prima volta pensò alle piccole coincidenze di quell’incontro: terrona come lei, amici in comune e ....udite udite, nella grande Milano, questa nuova presenza abitava a non più di 200 mt da casa sua! Oh My God, segno del destino! Dopo un po’ di tira e molla le due avevano trovato il giusto equilibrio: birra, risate, spettegolezzi e la disperata necessità, tutta universitaria, “di svoltare la serata”! Da quel momento, dopo una piccola parentesi di scazzo, comune a tutte le amicizie under 25, le due avevano fatto coppia fissa, anzi, a dire la verità avevano trovato altre persone con cui “svoltare la serata”, o meglio altre “guerriere”.
E le guerriere erano proprio l’argomento di conversazione delle due amiche, che continuavano dall’Africa alla Lombardia, a tentare di riannodare il loro legame tramite delle bizzarre cuffiette create ad hoc per convincere i loro acquirenti di riuscire, metafisicamente, ad azzerare le distanze. Una telefonata pressoché inutile, ma di quell’inutile che vuol dire costantemente “Ok, ti dico cosa sto mangiando solo perchè non posso dirti che ti voglio bene, altrimenti mi metto a piangere!”. L’affetto tra due persone, può sempre sembrare banale, roba da femminucce e da coppiette buone a darsi i baci in qualche parco. A Paola spesso capitava di ricordare due ragazzine che abitavano nel suo paesino del meridione e che erano talmente amiche da gridarlo ai quattro venti, insozzando tutta la cittadina con improbabili scritte, con un altrettanto improbabile italiano: Doly (probabilmente un meno romantico Addolorata) e Terry (un probabile Teresa) insieme per tuta la vita, e altre dichiarazioni di questo tipo. Ma la loro peculiarità era quella di camminare legate tra di loro, polsi e caviglie, con i nastri usati per indicare una zona in cui non è possibile passare, un divieto temporaneo, insomma un nastro rosso e bianco. Nell’assurdità di quel gesto, che in paese aveva suscitato le più assurde teorie, Paola aveva visto qualcosa che l’aveva sorpresa: due ragazzine con un divieto che le lega tra loro, roba da assunzione a vita di psicofarmaci(con l’accorato consiglio di andare da uno bravo, ma forte!). Eppure, mentre parlava al telefono con la sua amica, sullo Zen e l’arte di uccidere scarafaggi grossi come meloni e sull’Occidente incasinato (occidente inteso come collocazione del quartiere di Milano dove risiedeva Paola), avrebbe tanto voluto avere un nastro di divieto, da far passare attraverso il computer per riportare a casa la sua amica, a casa da lei, dalla Ste, dalla Bomba e dalla Raffa.
LE GUERRIERE
Per spiegare chi sono le guerriere dovreste immaginare 5 ragazze, completamente e irrimediabilmente diverse tra di loro in TUTTO, ma con un comun denominatore: no, non sono i ragazzi, bhe si anche quelli, Ok allora diciamo due comun denominatori. No non è nemmeno il pettegolezzo, o meglio si anche quello ci sta....
Inomma, 5 ragazze che si erano unite proprio mentre le domande che si poneva ognuna di loro non trovava risposta. Come in un grafico, le loro vite si erano incrociate...(si ammetto, ho provato 20 minuti a fare un grafico ma non ci sono riuscita...troppo casino, peggio dei fili sotto la mia scrivania!) e da quel momento avevano trovato il modo di non sbrogliarsi più anche se, le loro scelte di vita le avevano portate migliaia di chilometri l’una lontana dall’altra (alcune per dovere, le più fortunate, per puro piacere....)
giovedì 31 gennaio 2008
lunedì 28 gennaio 2008
no vabè non riesco a studiare! ma sono felice!!! e ve lo dico con una canzone, LA PIù ALLA FRUTTA di tutte, come i magnifici 4 quando l'hanno partorita: si chiama DIG IT (consiglio la versione di 8 min):
DIG IT!
come on dig it! you can dig it if you got it! and if you got it you can dig it ehhh... (john)
cooomeeeee ooooooooonnn!!!!!
dig in the morning dig every night and day come on!! (paul)
like a rolling stone.. (john) like the Fbi and the CIA (ahaha)
come on come on come on
DIG IT!
ci vorrebbe una voce tipo quella di desperate housewives, vabè ... immaginatevela..:
"E' così, a volte, anche l'amicizia, quella vera, può involontariamente ordire contro un ordine tenacemente cercato. Può far rivivere incubi e resuscitare morti.. che sono sempre morti, (fuori e dentro) ma che per un momento escono dall'armadio dei ricordi e provano ad afferrarti le caviglie... Dall'altra parte della strada però, ci sono degli angeli che ci osservano e che ci vengono in aiuto e che portandoci in alto, lassù con loro tra le antenne, resuscitano la bellezza, che però si sà, dura il tempo di un sospiro".
"E' così, a volte, anche l'amicizia, quella vera, può involontariamente ordire contro un ordine tenacemente cercato. Può far rivivere incubi e resuscitare morti.. che sono sempre morti, (fuori e dentro) ma che per un momento escono dall'armadio dei ricordi e provano ad afferrarti le caviglie... Dall'altra parte della strada però, ci sono degli angeli che ci osservano e che ci vengono in aiuto e che portandoci in alto, lassù con loro tra le antenne, resuscitano la bellezza, che però si sà, dura il tempo di un sospiro".
METTE TUTTI D'ACCORDO (O QUASI!)
giovedì 24 gennaio 2008
mercoledì 23 gennaio 2008
TANTI AUGURI AIR!!!!
martedì 22 gennaio 2008
lunedì 21 gennaio 2008
tu chiamale se vuoi.... delusioni.....
Cade la pioggia e tutto lava
cancella le mie stesse ossa
Cade la pioggia e tutto casca
e scivolo sull’acqua sporca
Si, ma a te che importa poi
rinfrescati se vuoi
questa mia stessa pioggia sporca
Dimmi a che serve restare
lontano in silenzio a guardare
la nostra passione che muore in un angolo e
non sa di noi
non sa di noi
non sa di noi
Cade la pioggia e tutto tace
lo vedi sento anch’io la pace
Cade la pioggia e questa pace
è solo acqua sporca e brace
c’è aria fredda intorno a noi
abbracciami se vuoi
questa mia stessa pioggia sporca
Dimmi a che serve restare
lontano in silenzio a guardare
la nostra passione che muore in un angolo
E dimmi a che serve sperare
se piove e non senti dolore
come questa mia pelle che muore
che cambia colore
che cambia l’odore
Tu dimmi poi che senso ha ora piangere
piangere addosso a me
che non so difendere questa mia brutta pelle
così sporca
tanto sporca
com'è sporca
questa pioggia sporca
Si ma tu non difendermi adesso
tu non difendermi adesso
tu non difendermi
piuttosto torna a fango si ma torna
E dimmi che serve restare
lontano in silenzio a guardare
la nostra passione non muore
ma cambia colore
tu fammi sperare
che piove e senti pure l’odore
di questa mia pelle che è bianca
e non vuole il colore
non vuole il colore
no..
no..
La mia pelle è carta bianca per il tuo racconto
scrivi tu la fine
io sono pronto
non voglio stare sulla soglia della nostra vita
guardare che è finita
nuvole che passano e scaricano pioggia come sassi
e ad ogni passo noi dimentichiamo i nostri passi
la strada che noi abbiamo fatto insieme
gettando sulla pietra il nostro seme
a ucciderci a ogni notte dopo rabbia
gocce di pioggia calde sulla sabbia
amore, amore mio
questa passione passata come fame ad un leone
dopo che ha divorato la sua preda ha abbandonato le ossa agli avvoltoi
tu non ricordi ma eravamo noi
noi due abbracciati fermi nella pioggia
mentre tutti correvano al riparo
e il nostro amore è polvere da sparo
il tuono è solo un battito di cuore
e il lampo illumina senza rumore
e la mia pelle è carta bianca per il tuo racconto
ma scrivi tu la fine
io sono pronto
sabato 19 gennaio 2008
A domanda rispondo,
o meglio.. ruggisco.
mancava il mordente raga..
E ORA CE L'HO DI NUOVO.. CAZZO CHE CE L'HO!!!!
SONO TORNATA,
e il mio "CHISSENEEEEEEEEEEEEEEE" risuonerà come il barbarico YOOP del caro Walt "(...) sui tetti del mondo".
E spero che arrivi ovunque e stordisca tutti: dai puttini ai padri pellegrini passando per le isole -quelle vere o quelle che galleggiano nel deserto di neuroni non fusi ma sfusi che galleggiano nel cerebro maschile.
un bacio di giuda
dott.ssa chissene
giovedì 17 gennaio 2008
c'è nessuno?
Bene, l'ultimo post risale al 28 dicembre....
bhe, abbiamo già esaurito la spinta??
ogni giorno ce ne succedono di tutti i colori....abbiamo perso la voglia di raccontare e farci 4 risate?
SIGNORINE, questo doveva essere uno spazio ironico, dove scrivere e codividere cavolate e cose serie e.....ora??????
scommetto che qualcuna di voi non lo apre neanche più?
Ricordatevi che qualsiasi cosa, per funzionare, deve essere alimentata e curata, altrimenti muore!
e poi siamo tutte lontane, questo spazio dovrebbe servirci a rimanere in contatto!
vabbè, ora vi lascio....certa che riempirete le migliaia di pagine bianche che ancora ci sono!
baci abo
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